[36] Ragionare per vivere bene – La fallacia dell’incompetenza – dott. Mario Polito

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ARGOMENTO

IMAPARA A RAGIONARE

Mario Polito

Psicologo, Psicoterapeuta e Pedagogista

dott. Mario Polito

Mario Polito professionista apprezzato su tutto il territorio nazionale, personalità  versatile, mente analitica dal pensiero raffinato e veloce. Ha sviluppato la propria carriera in tre campi di interesse: la Pedagogia, la Didattica e la Psicoterapia pur mantenendo la stessa base teorica: filosofica esistenzialistica sociocostruttivistica. Si interessa soprattutto della Teoria della Gestalt applicata alla Pedagogia, all’apprendimento e all’insegnamento. Ha insegnato per 16 anni nelle Scuole Secondarie, di primo e di secondo grado. Collabora con le scuole per la formazione degli insegnanti sui temi del metodo di studio, della didattica e della comunicazione in classe. Ha pubblicato ben 34 libri e ha realizzato numerose ricerche statistiche, raccogliendo oltre 30.000 questionari, su vari temi.

Sito personale: mariopolito.it

CONVERSAZIONI CON IL DOTT. MARIO POLITO

Impara a ragionare: la fallacia dell'incompetenza

[TRASCRIZIONE VIDEO]
Il link al video si trova in fondo al testo.

[00:08] – Tatiana Ruaro

Cari amici del canale di Iocomerisorsa, bentornati, iscrivetevi e cliccate sulla campanella per restare aggiornati sui nostri contenuti. Nel corso di questo video affronteremo un tema fondamentale che riguarda la nostra percezione della competenza e i suoi riflessi nella società contemporanea. Come anticipato nel precedente contributo, esploreremo l’effetto Dunning-Kruger, un concetto psicologico che porta alla sovrastima delle proprie capacità e alla sottovalutazione di quelle altrui. Partendo da un punto di vista critico e analitico, esamineremo come l’accesso alle informazioni, sebbene fondamentale, non sia sinonimo di padronanza delle stesse. Utilizzeremo esempi concreti per illustrare come la percezione dell’essere competenti possa essere distorta dalla semplice disponibilità di risorse esterne. Affronteremo inoltre il delicato tema delle valutazioni di competenza, sia nel contesto educativo che in quello lavorativo, evidenziando come spesso vengano emesse giudizi senza una base solida di conoscenza o esperienza. Infine, discuteremo del pericoloso fenomeno della progressiva valorizzazione dell’incompetenza nella nostra società e delle conseguenze che ciò comporta, dalle critiche ingiustificate verso professionisti esperti alle difficoltà nel riconoscere i propri limiti. Preparatevi per una riflessione approfondita su un tema di grande attualità e rilevanza sociale. Ora, senza ulteriori indugi, immergiamoci nell’ascolto delle parole del dott. Mario Polito

Domanda: Stiamo diventando più incompetenti? 

[02:05] – dott. Polito

La mia risposta è sì, stiamo andando incontro ad una riduzione della competenza, proprio per questo effetto di Dunning-Kruger, cioè ci crediamo, ci immaginiamo in maniera autoreferenziale e questa è una fallacia, di essere più intelligenti, esperti, competenti di quello che siamo.  Perché abbiamo fatto un’equivalenza sbagliata. L’accesso alle informazioni, l’accesso, ok? Alle informazioni non vuol dire padronanza delle informazioni. Ti faccio un esempio. L’accesso a un ristorante non vuol dire che il ristorante è tuo, o che tutti i piatti che trovi nel ristorante sono tuoi, o che li puoi mangiare tutti. No, hai solo l’accesso. L’accesso a Internet, l’accesso all’enciclopedia, l’accesso a forme di conoscenze elevate, non vuol dire padronanza, cioè: tu qua dentro ce le hai le conoscenze? Le hai assimilate? Le sai dimostrare? Un altro esempio: l’accesso a comprarti un pianoforte, non vuol dire che lo sai suonare, hai i soldi per comprarlo, poi te lo porti a casa. Qual è è stato l’errore che abbiamo fatto noi qualche tempo fa. Si diceva: “Compra questo corso di lingue e in tre mesi imparerai l’inglese”. Falso! Abbiamo comprato il corso, il corso è rimasto lì, non lo abbiamo memorizzato, perché l’accesso alle conoscenze non vuol dire padronanza delle conoscenze. Ora, questa illusione è data anche dai mezzi di comunicazione di massa e dalla reti sociali, perché dici: “faccio click e ho accesso”. Ma non hai qua dentro le informazioni. Questa è una illusione grave di cui dovremmo parlare di più.

[04:29] –

Ora, quando un genitore, uno studente dice: “Quel docente è incompetente” sta facendo una fallacia. Primo: “Tu hai tutta la preparazione che ha lui per dire che lui è incompetente?” No, stai presumendo, non puoi, cioè voglio dire: io posso essere valutato? Sì. Voglio essere valutato? Sì da chi ne sa più di me, non da chi ne sa meno di me. Da chi ne sa di meno di me può dire soltanto: “Questo autore mi piace, non mi piace”. Nessun problema, ma non  è una valutazione. Ma se io voglio essere valutato, voglio essere valutato da chi sa le cose che so, altrimenti no. Può un ragazzo, un ragazzino di scuola media dire: “Quel prof. È incompetente?” Che ne sai? Hai tutta la preparazione per dire questo? Vedi che ragionamento senza fondamento? Ma anche un genitore … e quanti sono oggi i genitori che si permettono di dire: “Quel prof. è incompetente?” Ma che ne sai? Hai fatto tutto il suo percorso? Hai fatto tutto il suo… Puoi dire che non ti piace, non ti piace come insegna, nessun problema. Non mi piace questo suo modo, ci sta. Il piacere ci sta. Ma non vuol dire che tu stai valutando la sua competenza. Questo è effetto Dunning-Kruger, più le persone sono incompetenti, più questi studenti sono incompetenti, più le sparano grosse con i docenti. ”È colpa dei docenti”. Ma tu sai quanto sa un docente? Arriva a un livello, diciamo, del 20% sarebbe già tanto, raggiungi e poi ne parliamo, poi ne parliamo. Ma anche i genitori, bisognerebbe dire: “Signora lei ha l’effetto di Dunning-Kruger”. “Che cos’é?” “Eh… vede? Vada a studiare”. Però se dici così si offendono e vanno poi sulle reti sociali e dicono: “Sai cosa mi ha detto…?”

[06:43] –

Calma, calma. Puoi dare una tua opinione di competenza, non di piacere, se sai di più dell’altro, non se sai di meno.

Prendiamo un esempio del chitarrista. Ieri sera ho ascoltato un concerto dal vivo. Allora, rispetto a quel particolare chitarrista posso dare una valutazione di competenza, anche se io so strimpellare la chitarra? Assolutamente no, perché per dire che quel chitarrista è straordinario, devo essere più bravo di lui, ma posso dire: “Mi è piaciuto, mi ha preso, mi ha commosso” oppure: “Non mi è piaciuto” ma il piacere non è valutazione di competenza, si fa gran confusione. Ho risposto a questa domanda proprio riprendendo il concetto di Dunning-Kruger: più le persone sono incompetenti, più le sparano grosse.  Lo sapevamo su i tifosi di una partita di calcio: tutti sono commissari tecnici, tutti sono allenatori più bravi dell’allenatore e lo fischiano. Come se loro sanno fare di più: “Ma tu hai l’esperienza loro e tutti i trent’anni prima di carriera da calciatore, prima di diventare commissario tecnico o altro? Ora quanto più siamo poco consapevoli dei nostri limiti, più le spariamo grosse. E questo è un effetto di Dunning-Kruger che lo abbiamo quanto più siamo ignoranti, però dire così offendi le persone, non vogliono sentirsi dire… Perché, mi domando, perché non vogliono sentirsi dire che sono ignoranti? Perché si identificano tra persona e quello che sanno, no, sono due cose differenti.  Come persona tu vali, indipendentemente da quello che sai, devi distinguere: “Io come persona valgo, però come idee, no, perché ho idee lacunose. Le posso migliorare?” Sì però ci vogliono gomiti, ci vuole tempo per farlo?

Cosa si sta svolgendo sotto i nostri occhi?

Si sta sta svolgendo una progressiva valorizzazione dell’incompetenza. Si attaccano incompetenti: “A professoroni” No professoroni, quello ha fatto questo gran curriculum, guarda, l’hai fatto tu? Schhhh. Ascolta. Non si accettano i propri limiti e questo crea grandi problemi.

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