[39] Stili di apprendimento prendere appunti e archiviazione delle informazioni – trascrizione video – dott. Mario Polito

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ARGOMENTO

STRATEGIE DI STUDIO

Mario Polito

Psicologo, Psicoterapeuta e Pedagogista

dott. Mario Polito

Mario Polito professionista apprezzato su tutto il territorio nazionale, personalità  versatile, mente analitica dal pensiero raffinato e veloce. Ha sviluppato la propria carriera in tre campi di interesse: la Pedagogia, la Didattica e la Psicoterapia pur mantenendo la stessa base teorica: filosofica esistenzialistica sociocostruttivistica. Si interessa soprattutto della Teoria della Gestalt applicata alla Pedagogia, all’apprendimento e all’insegnamento. Ha insegnato per 16 anni nelle Scuole Secondarie, di primo e di secondo grado. Collabora con le scuole per la formazione degli insegnanti sui temi del metodo di studio, della didattica e della comunicazione in classe. Ha pubblicato ben 34 libri e ha realizzato numerose ricerche statistiche, raccogliendo oltre 30.000 questionari, su vari temi.

Sito personale: mariopolito.it

CONVERSAZIONI CON IL DOTT. MARIO POLITO

Stili di Apprendimento e Archiviazione delle Informazioni

[TRASCRIZIONE VIDEO]
Il link al video si trova in fondo al testo.

[00:00:06.880] – Tatiana Ruaro

Ben tornato, ben tornata nel canale YouTube di Iocomerisorsa. Iscriviti e clicca sulla campanella per restare aggiornato o restare aggiornata sui nostri contenuti. In questo video che vado a presentare e in quelli a seguire esploreremo gli stili cognitivi coinvolti nelle varie attività di studio. Inizieremo con la strategia più importante per acquisire un metodo di studio che è l’allenamento e i relativi stili cognitivi coinvolti. Poi affronteremo lo stile riflessivo implicato nell’ l’archiviazione delle informazioni, come coinvolge altri molteplici stili, dal globale all’analitico, al pratico convenzionale, al creativo. Lungo il percorso esamineremo anche il ruolo di questi stili, di altri stili l’impulsivo, il riflessivo, lo stile strategico nelle varie fasi di studio. Insomma, preparati ad approfondire strategie vincenti per scoprire quali stili cognitivi attivare per un apprendimento ottimale. Iniziamo.

[00:01:21.280] – dott. Mario Polito

La prima cosa che possiamo fare è fare un elenco per far comprendere quali siano gli stili di apprendimento connessi con le varie strategie di studio. E cioè, per esempio, quando io prendo appunti, quali stili utilizzo di più o quando faccio una mappa o quando mi preparo a un esame o quando, ripeto, quali stili utilizzo di più. E queste sono domande molto importanti. Analizziamole brevemente. Certo, sono tantissime, però per far comprendere alcuni elementi strategici strategici da utilizzare dobbiamo fare questo percorso. Cominciamo con la strategia più importante del metodo di studio che è l’allenamento. Quali stili cognitivi sono presenti nell’allenamento? Allora, soprattutto, lo stile pratico. Lo stile pratico motorio, quindi l’allenamento, è il passaggio da quello che si ha appreso e quindi con tutte le strategie precedenti, ma qui devi usare le strategie motorie, quindi devi coinvolgerti come una persona che ha compreso quello che deve fare, ma si allena a farlo continuamente fino a che punto? Fino alla fluidità. Quindi il percorso di allenamento molto spesso manca agli studenti perché, invece di fidarsi del punto finale, che è la prestazione o l’applicazione pratica, si fermano prima e dicen: Ho Ho capito. Allora, se ho capito, allora vuol dire che te le so le cose.

[00:03:03.550] –

No, se hai capito le cose le sai perché le hai comprese, ma non sappiamo se le sai applicare. E quindi l’allenamento è il passaggio ultimo, anche se qui l’abbiamo messo per primo, è il passaggio ultimo da quello che sai alla fluidità per poi giungere alla pratica. Le tecniche di allenamento poi saranno vanno definiti in base a quello che una persona ci chiede, però lo stile che bisogna approfondire è lo stile pratico, quello della connessione con la pratica e l’allenamento. Ci sono tantissime strategie per poi intervenire su questo. Una delle più importanti è la strategia di attenzione, di concentrazione, di ripetizione creativa di cui parleremo dopo. Altro suggerimento: come archiviare le informazioni Quali stili sono implicati nell’archiviare le informazioni? Sono applicati soprattutto lo stile riflessivo. Cioè, devi prima aver lavorato con lo stile analitico, ci siamo, devi aver poi sintetizzato con lo stile globale per avere la visione generale, poi devi aver raccolto in poche formule o in grandi teorie tutta la molteplicità dei i dati, però poi per archiviare devi stare lì a riflettere, a riprendere in maniera creativa, come diciamo tutti, quindi archiviare le informazioni. Dove? Sui file del computer? Sugli appunti? Niente da fare.

[00:04:48.710] – 

Bisogna archiviare tutto mentalmente perché è qui che dobbiamo poi fare la ricerca quando ci serve qualcosa. Poi la confrontiamo anche con la ricerca su Google o con la ricerca con l’intelligenza artificiale quando sarà più disponibile. Però il primo Google è il primo parte di intelligenza non artificiale, oppure costruita qua dentro. Siamo noi. Dobbiamo attivare questo. Come si archiviano le informazioni, tutte quante le tecniche sono descritte nel libro imparare a studiare le tecniche di studio. Rimando lì per non ripetere, ma ci sono tante tecniche. Altra strategia: gli appunti. Come si prendono e come si creano gli appunti. Due cose differenti. Si prendono quando sei frettoloso e si creano dopo che li hai presi in maniera anche un po’ asistematica, li devi creare. Bravissimi sono quelli che riescono a prendere e creare immediatamente. È raro, alcune volte ci riesce, altre volte no. Però dal mio punto di vista, l’appunto che deriva dal mettere un punto a fianco al testo che si leggeva, ad punctum, vuol dire mettere un piccolo segnetto per dire qua ci devo stare un po’ di più, qua ci devo ritornare e poi lo devo riprendere. Quali caratteristiche richiedono? Innanzitutto la capacità sia analitica sia anche globale.

[00:06:31.050] – 

Analitica perché devi scegliere. Questo lo metto, questo non lo metto, lo metto, non lo metto. Lo scelgo, lo accantono. È una grande capacità di definire che cosa è importante, che cosa è meno importante. Non dire importante è secondario, come se il secondario fosse inutile. No, uno che ha scritto un libro. Devi prendere il meglio per te, ma tutto quello che ha scritto non è importante. Almeno per chi l’ha scritto, io non scrivo cose che possono essere cestinate. Busco soltanto dire leggi e scegli. Quindi la capacità analitica, molto sviluppata. Uno non può prendere appunti se non ha questa capacità analitica di individuare poi anche le parole chiave, di cui poi parlerò in un altro punto. Però deve avere anche la visione di insieme, perché se io prendo questo punto perché mi serve, entro questa visione di insieme. A che cosa mi servono? Per preparare un esame, per scrivere un articolo, per scrivere un saggio, una tesi, un libro, per preparare una performance artistica musicale, quello che è? Allora bisogna avere spirito analitico, spirito globale. Basta questo. No, di nuovo, anche qui, parte teorica. Bisogna avere una capacità di sovraordinare le informazioni perché gli appunti si possono perdere in una meriade di dati e tu dai dati devi passare alle costruzioni più brevi che sono le teorie che raggruppono i dati in maniera con sistema ad albero gerarchizzato, in cui la teoria ti dà la comprensione, appunto comprensione abbraccia di più enti dati.

[00:08:21.540] – 

E questo bisogna capire come sviluppare il pensiero teorico. E poi uno può chiedere: Va beh, ma cosa devo fare? Allora, vai nelle caratteristiche dello stile teorico. Quali sono le correlazioni più alte? Certo, potremmo fare anche qui, ma il corso diventa lunghissimo. Hai questi altri strumenti, riferisci-li. Basta lo stile teorico, ci vuole quello pratico. Nel prendere appunti, ci vuole anche lo stile pratico perché devi organizzare il materiale praticamente per poi ritornarci e riaggiustarlo, riorganizzarlo, ma soprattutto portarlo dentro ben strutturato, organizzato e ricollegarlo mentalmente, memorizzarlo, assimilarlo e poi il resto lo conoscerà. Ma basta teorico-pratico? No. Ci vuole anche la parte convenzionale e quella creativa. Non trascurare la parte convenzionale perché per prendere appunti devi rispettare bene quello che c’è scritto nel testo, perché tante volte uno dice: Gli appunti sono cose troppo soggettive. D’accordo, sono soggettive, ma rispetta quello che ha scritto l’autore. Non andare per tutto lui. Rispetta. E allora ci sono gli appunti dall’alto, che sono quelli che costruisci tu con i tuoi organizzatori anticipati, e le informazioni che giungono dal basso, come le integri bene. E su questo deve esserci molto rispetto riguardo a quello che un autore ha scritto. E quindi c’è la necessità di avere un grande stile convenzionale di rispetto della tradizione per E poi essere anticonvenzionale.

[00:10:31.890] –

Certo, i tuoi appunti li puoi fare in maniera creativa, basandoti su quello che hanno fatto gli altri, ma sviluppa la tua creatività. Quindi c’è anche lo stile creativo, certo. Poi c’è lo stile impulsivo, no? Perché gli appunti impulsivi sono resi male, frettolosi, sbrigativi, approssimativi. E poi quando ti metti lì a capire quello che hai preso come appunto non ci capisci niente. Quindi calma, ci vuole lo stile riflessivo per ricollegare bene le informazioni e lo stile strategico con tutte le varie strategie. Come vedi soltanto sugli appunti, quanti stili.

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