[41] Studia con stile: Stili di apprendimento e memorizzazione – trascrizione video – dott. Mario Polito

TEMPO DI LETTURA

14 MINUTI

ARGOMENTO

STILI DI APPRENDIMENTO

Mario Polito

Psicologo, Psicoterapeuta e Pedagogista

dott. Mario Polito

Mario Polito professionista apprezzato su tutto il territorio nazionale, personalità  versatile, mente analitica dal pensiero raffinato e veloce. Ha sviluppato la propria carriera in tre campi di interesse: la Pedagogia, la Didattica e la Psicoterapia pur mantenendo la stessa base teorica: filosofica esistenzialistica sociocostruttivistica. Si interessa soprattutto della Teoria della Gestalt applicata alla Pedagogia, all’apprendimento e all’insegnamento. Ha insegnato per 16 anni nelle Scuole Secondarie, di primo e di secondo grado. Collabora con le scuole per la formazione degli insegnanti sui temi del metodo di studio, della didattica e della comunicazione in classe. Ha pubblicato ben 34 libri e ha realizzato numerose ricerche statistiche, raccogliendo oltre 30.000 questionari, su vari temi.

Sito personale: mariopolito.it

CONVERSAZIONI CON IL DOTT. MARIO POLITO

Stili di Apprendimento nel processo di studio

[TRASCRIZIONE VIDEO]
Il link al video si trova in fondo al testo.

Tatiana Ruaro (00:07)

Bentornato, bentornata nel canale YouTube di Iocomerisorsa. Iscriviti e clicca sulla campanella per restare aggiornato o restare aggiornata sui nostri contenuti. In questo video esploriamo una piccolissima parte del vasto mondo della memorizzazione e delle mnemotecniche, arricchite dalla consapevolezza di quali stili sensoriali e cognitivi di apprendimento si stanno sfruttando nel processo di memorizzazione e con quali mnemotecniche. Ricordo anche che forse poco noto, perché è lui stesso, a non dirlo su di sé, che il dott. Polito è uno fra i massimi esperti, perlomeno in Italia, di mnemotecniche antiche e moderne, e ne conosce vantaggi, svantaggi, costi, benefici, smascherando bufale e tecniche, come è già stato detto nei nostri precedenti contributi sul tema della memoria. Nella nostra ricerca di efficace strategie di apprendimento, oggi ci imbatteremo in suggestioni sensoriali che trasformano l’apprendimento in un’esperienza vivida e coinvolgente. Esploreremo come arricchire il nostro bagaglio di conoscenze attraverso verso l’uso della sensorialità. Ma non ci fermeremo qui. Approfondiremo anche l’antica pratica della mnemotecnica della logica, spesso trascurata ma incredibilmente potente, nell’incanalare il nostro pensiero verso una comprensione solida e duratura. Preparati quindi a scoprire come trasformare la tua mente in un arsenale di conoscenza, bilanciando abilmente ingegno sensoriale e chiarezza logica.

Tatiana Ruaro (02:05)

Seguici in questo viaggio verso un apprendimento più profondo e significativo. Buon ascolto.

Mario Polito (02:17)

Nella memorizzazione e nelle mnemotecniche, quali stili? E soprattutto gli stili sensoriali. Nelle mnemotecniche devi arricchire le cose che impari con la sensorialità, devi devi ingrandire le immagini, devi ingrandire le formule, devi urlarle dentro di te, devi immaginare anche immagini un po’ assurde, stai parlando della libertà, immagina la statua della libertà di New York così grande, immagina la grandissima, immagina la grandissima. Immagina la fiaccola che indica la ragione, immagina il libro che ha dall’altra parte che indica la conoscenza e il sapere, immagina la corona che indica la padronanza, immaginala, cambiala di colore, rendila rossa, rendila viola, rendila verde. Se tu hai questa capacità anche di rendere le immagini che già possiedi in maniera mnemotecnica, un po’ vivide, un po’ in movimento, anche sonore, immagina che la stato della libertà gli parli o che dica una frase, uno slogan: La libertà la capacità di usare la ragione come lume e il sapere dell’umanità per poter andare avanti e illuminare il mondo. Immagina questo, è una mnemotecnica. Quindi le e mnemotecniche si basano molto sulla sensorialità, non soltanto visiva, auditiva, ma anche motoria. Devi coinvolgerti con i concetti che hai trasformato in immagini. E questa è una tecnica antichissima che ci deriva addirittura da Cicerone.

(04:01)

Cicerone parla che quando collochi le immagini nelle mnemotecniche dei luoghi, devono essere imagines agentes, cioè in movimento, che agiscono e che interagiscono con te. Quindi come vedi nelle mnemotecniche, soprattutto le parti sensoriali per l’arricchimento sensoriale dei contenuti di apprendimento. Però poi devi usare anche tutti gli altri stili, specialmente quella che è trascurata di tutti. Logica, cioè non bastano le mnemotecniche sensoriali che sono quelle più vendute, facili, si apprendono in mezza giornata e si pagano tantissimi soldi quando sono banali in sé. Ma le mnemotecniche più potenti sono quelle logiche non molto apprezzate, ma sono quelle che poi costruiscono nell’attua mente con reti concettuali solide. Invece, certe mnemotecniche strampalate creano immondizia qua dentro. Bisognerebbe dirlo chiaramente a quelli che vendono queste mnemotecniche basate sulle associazioni assurde: prudenza. Se c’è qualche vocabolo di lingua straniera che non ti riesce, usa la associazione assurda, ma stai attento, è una stampella. Ti serve solo per memorizzare, non per incombere. Ho letto dei libri di mnemotecniche in cui c’erano associazioni così assurde che mi hanno fatto ridere da una parte, irritare dall’altro. È anche schifo, disgusto, dire: Io metto tutta questa immondizia di associazioni strane nel mio cervello quando tutta la vita ho cercato di avere pulizia, silenzio nelle mie mente per concentrare e pulizia di concetti veri, precisi, definiti, altre che associazioni così assurde.

(05:52)

Ce ne sono. Sui libri di le mnemotecniche vendute facilmente ne trovate di assurde, così assurde, e vi inquineranno la vostra mente. Abbiate sudore per la vostra mente, abbiate pulizia per la vostra mente. Io sono fortunato perché chiamandomi anche pulito so che nel mio stesso nome c’ho un messaggio per me stesso, almeno fai pulizia nella tua mente, anche nel tuo cuore, ma soprattutto nella tua mente quando devo studiare. Le parole chiavi ne abbiamo citato tante volte, come si Non utilizzano le parole chiave. Qui è lunghissimo il discorso, però quale stile viene attivato di più? Lo stile analitico. E qui bisogna essere capace di individuare all’interno di queste 500 parole o trentina di informazioni quale è la parola chiave, perché si chiama chiave, è una metafora. Chiave perché se giri con questa chiave entri in una stanza di informazioni. Però hai la chiave, la tante chiavi. Quali le parole chiavi? Come si individua? A livello analitico. Perché devi leggere tutto il testo, lo devi leggere. Sì, parola per parola per poi dire: E adesso qual è la parola chiave? Questo è un allenamento che deve essere fatto da bambini per individuare, va bene, di questa favola del lupo e l’agnello, ragazzi che l’hanno ascoltata anche a sei anni, qual è la cosa più importante che bisogna tener presente?

(07:31)

Uno dice la furbizia, e no, ti insegna la furbizia, no. Come difendersi dalla furbizia? Bravo, ecco. Parola chiave: difendersi dalla furbizia. Di chi? Del lupo. Ma il lupo qui che cosa rappresenta? Il lupo? No, dalla persona imbrogliona. Allora, la frase: difendersi dalle persone imbroglioni. Bene, benissimo. Allora, il lupo l’agnello, magari saranno 90 parole. Le abbiamo ridotte in quattro. Bella sintesi. Questa è la parola chiave. Questo vale solo come esempio. È chiaro che nelle consulenze poi queste cose le approfondiamo punto per punto in base a quello che ogni studente ha bisogno.

IOCOMERISORSA.IT

CHIEDI INFORMAZIONI