Coerenza tra cuore e cervello – dott.ssa Enrica Mariano

cuore mente

ARGOMENTO

Medicina

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Medico e cardiologo interventista

dott.ssa Enrica Mariano

Medico e cardiologo interventista, coach professionista certificata PNL coach e PNL Master Practitioner. Esperta di meccanismi di interazione e di coerenza cuore-cervello e della “Sindrome del cuore infranto “. Studia e pratica da molti anni la medicina delle emozioni e la PNEI (psiconeuroimmunoendrocrinologia). Per mettersi in contatto con la dottoressa Enrica Mariano scrivi a: enrica@dottoresamariano.it
Enrica Mariano

INTERVISTA

Dott.ssa Mariano cosa significa mettere in coerenza cardiaca cuore e cervello?


Significa che respirazione e battito devono avere lo stesso ritmo. Bisogna sapere che il cuore ha un campo elettromagnetico che è influenzato dalle nostre emozioni, dalle emozioni di chi ci circonda e va a influenzare a sua volta il campo elettromagnetico terrestre.
Il suo campo elettromagnetico è addirittura 5.000 volte superiore rispetto a quello dell’encefalo.
Il campo elettrico del  cuore è a sua volta 60 volte superiore a quello emesso dall’encefalo.
Nel 1991 il neurofisiologo Andrew Armour parlò per la prima volta di neurocardiologia mentre nel contempo l’HeartMath Institute in Florida con i ricercatori Doc Childre, Rollin McCraty cominiciava ad attestarsi come centro riconosciuto a livello mondiale specializzato in fisiologia emozionale, variabilità della frequenza cardiaca (HRV), coerenza cardiaca, fisiologia dell’apprendimento e delle prestazioni ottimali. Tali studi  hanno dimostrato che le emozioni e i pensieri positivi possono addirittura modificare la conformazione dell’elica del DNA, il nostro codice genetico (epigenetica).
Il fisiologo Andrew Armour, osservò appunto che cuore e cervello interagiscono in maniera sinergica attraverso fini connessioni bidirezionali, reciproche, di tipo biofisico, neurologico e biochimico (neurotrasmettitori).

Il parametro definito HRV Heart Rate Variability, la variabilità della frequenza cardiaca, è un indice di performance psicofisica che diminuisce con l’età e l’invecchiamento.

Dottoressa come si ottiene la coerenza cardiaca cuore-cervello

La coerenza cardiaca cuore-cervello si ottiene attraverso la pratica costante  di una respirazione cosciente che trasforma gradualmente il ritmo frastagliato della frequenza cardiaca nel tempo in grafico armonico, sinusoidale, coerente, appunto. Da anni mi occupo della “sindrome del cuore infranto” o “sindrome del crepacuore” (o Tako Tsubo, dal nome dell’ampolla che i giapponesi utilizzavano per raccogliere i polpi) che colpisce soprattutto le donne in cui il cuore sembra quasi stordito, dopo uno stressor di tipo fisico o emotivo. Le pazienti arrivano in pronto soccorso con tutti i sintomi dell’infarto miocardico, ma hanno le coronarie normali. Interrogandole in maniera approfondita, normalmente si scopre un evento stressante nell’ultimo periodo, come un forte litigio, uno stress prolungato o la morte di un parente. Questa malattia regredisce se si risolve lo stress ma può anche recidivare o portare, in alcuni casi peggiorativi alla morte del paziente. 

Al contrario, quando cuore e cervello sono allineati (coerenza cardiaca) si ottengono molti benefici.

Alcune indicazioni possono essere: 

  • Respirazione: la respirazione armoniosa, diaframmatica non è solo la madre di ogni comunicazione ma anche il metodo principe per mettere in coerenza cuore e cervello.
    Come farlo correttamente è ben spiegato nel libro “Coerenza cardiaca: 365 I benefici della respirazione cosciente” del Dr. O’ Hare. 
  • Allenamento: le linee guida dell’OMS consigliano almeno 30-40 minuti di camminata metabolica veloce, come minimo 3-4 volte a settimana. L’attività motoria stimola la produzione di endorfine e  va ad incidere sul sistema limbico e sulla coerenza cuore-cervello.

Penso che chiunque si sia allenato in maniera costante, abbia sperimentato questa sorta di centratura che arriva a generare una positiva dipendenza da tale attività.
La costanza nella pratica fisica influenza la produzione di serotonina, l’ormone della felicità, endorfine e di BDNF (Brain Derived Neurotrophic Factor), ovvero il fattore fondante per la neuroplasticità che, in termini di neurobiologia vitale, è la capacità di modificare le proprie connessioni sinaptiche cerebrali. 

  • Vivere esperienze di gratitudine influenza la variabilità della frequenza cardiaca spiegata prima e la performance psicofisica cosi come pure la pratica delle affermazione positive (spiegata bene da Louise Hay nel suo libro “Puoi guarire la tua vita”).
Dottoressa Enrica Mariano Cardiologa

Per salutarci dottoressa, oltre a praticare concretamente le azioni da lei spiegate, cosa ci esorta a fare ancora?

È molto importante sapersi ascoltare, non essere sordi ai messaggi del proprio corpo e  porre rimedio laddove vengano riconosciute abitudini poco edificanti. La cura inizia dall’ascolto.

Grazie dottoressa!

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